CEI, il microcredito che ha aiutato oltre 2.500 famiglie ed aziende
In un momento, come quello attuale, in cui sono sempre di meno le banche che concedono prestiti ad imprese e privati, arrivano le chiese a dare denaro a chi ne ha più bisogno. Dal 2009 (anno in cui la CEI ha dato vita per la prima volta al prestito della Speranza) ad oggi, sono state accolte oltre 2.500 richiesta di piccoli finanziamenti. Si è trattato di prestiti che sono stati concessi a privati, ma non solo, dato che spesso anche le piccole imprese, soprattutto del comparto artigiano, ne hanno beneficiato.
Il prestito della CEI è una sorta di microcredito, concesso anche grazie all’accordo con l’ABI (l’associazione bancaria italiana), che prevede una somma massima di 6.000 euro per le famiglie e di 15.000 euro per le aziende, il tutto da restituire entro 60 mesi (5 anni) ad un tasso agevolato.
Chi può fare domanda di microcredito della CEI? Tutti coloro che si trovano in grande difficoltà economica possono fare richiesta di questo prestito: dai disoccupati che hanno tra 35 e 54 anni, a chi è in cassaintegrazione e ha una famiglia mono reddito, oltre che persone che fino al momento della richiesta non hanno mai lavorato. Dal punto di vista delle piccole imprese, invece, sono abilitate a fare richiesta tutte le aziende che si trovano in concreto rischio di chiusura.
Fino al 2010, il 46% delle domande era fatta in nord Italia, il 20% proveniva dal centro e il 33% circa dal mezzogiorno. Oggi invece la situazione è completamente opposta, con il mezzogiorno che ha richiesto il 62% totale dei finanziamenti di microcredito concessi sia a privati che imprese.
Il microcredito è stato pensato come un modo per far fronte alle maggiori difficoltà di richiedere un prestito presso delle banche e viene visto come un concreto aiuto da questo punto di vista.