Secondo l’AD di Goldman Sachs, l’Europa non fallirà
L'amministratore delegato di Goldman Sachs, Lloyd Blankfein, è fiducioso relativamente al fatto che l'euro sopravviverà, nonostante la crisi del debito. Il rischio che l’euro si rompa o che i singoli membri possano fallire era sensibilmente più alto un anno fa. Oggi, a differenza di 12 mesi fa, vi è un chiaro impegno politico per la zona euro e per l'euro in generale che costituisce la base per la soluzione di problemi economici nel corso del tempo.
Non bisogna sottovalutare la volontà politica degli europei di portare ad un eurozona di successo e più unita. Blankfein ha respinto la tesi dell’investitore miliardario George Soros, che ha detto che la Germania dovrebbe uscire dall'euro oppure accettare l'idea di una responsabilità solidale al debito sovrano attraverso i cosiddetti eurobond. Blankfein ha respinto questi "scenari estremi" e ha detto che una soluzione per cui le economie più forti possano sostenere le più deboli sarà trovata nel corso del tempo.
Blankfein si è schierato con la Germania e con gli altri paesi europei della zona euro contro le proposte di regolamentazione in arriva dagli Stati Uniti che potrebbero costringere le grandi banche globali a basare le loro operazioni negli Stati Uniti su delle controllate locali completamente capitalizzate. Le ultime proposte della Federal Reserve sulla supervisione delle banche estere interesserebbero tutte le banche con più di 50 miliardi di dollari di asset globali e con più di 10 miliardi di dollari in società controllate statunitensi. Tra le banche europee che sarebbero soggette a questa novità ci sono Deutsche Bank AG, Barclays e BNP Paribas SA.
Tale regolamentazione potrebbe alla fine essere una sorta di blocco al tentativo di ripresa da parte della zona euro.
Alla fine, infatti, il successo da un punto di vista della ripresa economica passa, come detto, per una unione economica ma anche per un comparto bancario più forte.