Mario Draghi spinge verso un supervisore bancario
Il presidente della Bce, Mario Draghi, ha detto che è "imperativo" che i leader europei facciano presto per creare un nuovo ente che abbia i poteri di ristrutturare le banche in difficoltà, al fine di aiutare la regione a lasciarsi alle spalle la crisi economica e finanziaria. Draghi ha affermato che questa nuova agenzia dovrebbe aiutare le banche in difficoltà e mantenerle lontano dal gravare i governi attraverso dei costi di salvataggio, riducendo quindi il legame vizioso che ha portato ad una salita e crescita della crisi europea.
L'agenzia sarebbe in grado di costringere i creditori e gli azionisti delle banche a prendere, in primo luogo, le perdite, quando una banca dovesse andar male (invece che ottenere soldi dai contribuenti). I leader europei hanno promesso di parlare di un rafforzamento del sistema bancario, accettando di mettere la BCE come entità responsabile della supervisione delle banche, anche se al momento non hanno ancora trovato un accordo su come poter procedere.
Mettere la BCE come responsabile della vigilanza bancaria sarà il primo passo che aprirà la strada verso l'eliminazione del legame tra le banche e i rispettivi statisovrani, ma, per recidere questo legame del tutto, è indispensabile creare un meccanismo unico di risoluzione.
I timori che le banche hanno aiutato con la crescita della crisi sono reali, dato che i governi hanno dovuto spendere delle enormi somme di denaro per salvare gli istituti di credito, cosa che ha portato ad accumulare ancora più debito sui governi.
Dal momento in cui diventerà un supervisore bancario europeo, la BCE avrà anche il potere di intervenire sulle licenze delle banche.
L'idea ha, per il momento, incontrato le prime resistenze, nello specifico da parte della Germania, la più grande economia della zona euro, con il ministro Wolfgang Schaeuble che ha affermato che una tale autorità alla BCE richiederebbe delle modifiche al trattato fondamentale che disciplina l'UE, cosa che potrebbe richiedere anni.