Mutui casa, in calo le concessioni
La crisi pesa sugli italiani, in tante forme. Oltre alla disoccupazione, che poi è uno dei problemi più gravi che bisognerebbe cercare di risolvere il prima possibile, e le tasse in crescita, c'è anche la “stretta bancaria” con cui i nostri connazionali devono fare i conti.
Secondo il rapporto annuale del Censis, nel nostro paese il numero di mutui che vengono concessi dagli istituti di credito è in netto calo rispetto a qualche anno fa. Addirittura, nel quadriennio che è andato dal 2008 al 2011, c'è stato un calo del 20% nelle concessioni di mutui rispetto ai quattro anni precedenti l'inizio della crisi, nel già citato 2008. Addirittura in questo 2012 la concessione di mutui da parte delle banche è in calo del 44% rispetto al 2011, in una spirale che sembra non avere ancora fine.
Sono tante le motivazioni che spingono i mutui al ribasso, oltre alla stretta creditizia (che poi altro non è che delle condizioni più complesse e difficili per poter avere accesso ad un finanziamento importante come un mutuo). Gli italiani, alle prese con la crisi economica e con delle entrate che sono sempre in calo, si sentono in difficoltà a chiedere un finanziamento importante come il mutuo. Oggi, pensare di “mettersi sulle spalle” un debito per i prossimi 30 anni, è una cosa pesante, che va oltre il limite di sopportazione di tanti nostri connazionali, che preferiscono andare oltre e non presentare proprio richiesta di finanziamento.
Questo dato va ad influire direttamente anche su quello della vendita di case, considerando che le transazioni immobiliari sono in calo rispetto al picco del 2006. Ad esempio, quest'anno sono state poco più di 900.000 le famiglie intenzionate ad acquistare una casa, mentre nel 2001 erano ben 1,4 milioni.
Una situazione che sembra non avere ancora una fine concreta e precisa.